I Giardini del calice
Giardini del calice (quello del santo Graal) è la traduzione letteraria, per il prodigioso luogo che si anima ai piedi della collina del Tor. Chalice well è in realtà una sorgente che sgorga in questo territorio, in un pozzo di pietra che sembra funzionare, senza interruzione, da circa 800 anni. Viali lastricati con ciottoli e archi di piante attorcigliati introducono in un territorio che sembra sospeso nel tempo e che da sempre è meta di pellegrinaggi.
Acque curative e luogo leggendario
C’è chi dice che all’interno del pozzo si celi il Graal, motivo per cui le acque della sorgente sono rosse e responsabili di guarigioni prodigiose avvenute nel 700.
C’è chi racconta di Sacerdotesse celtiche e Druidi che compivano guarigioni.
C’è chi afferma che il pozzo fu costruito dai Druidi stessi utilizzando pietre giganti; c’è poi chi dice che bevendo l’acqua rossa è possibile riunirsi alla Dea Madre, la grande Madre terra che risveglia il nostro potere creativo e distruttivo. Simbologia cristiana e pagana s’intrecciano e si districano e si riannodano creando un’atmosfera che ci dispone a vedere qualcosa che non può essere visto.
Stando a quanto raccontano i guardiani del giardino, figure spirituali che coltivano l’arte della magia, “Il potere curativo dell’acqua consiste nella forza vibrante, che rilascia quando affiora e interagisce con le forze della terra, della luce e dell’aria“.
L’acqua è potabile, di qualità e ricca di ferro. Esce dalla bocca di una fontana a forma di leone, passa da una piscina di piccole dimensioni dove è possibile bagnarsi, scende da una cascata e penetra la terra del sacro giardino.
La presenza di ferro le conferisce la fama di sorgente rossa o insanguinata, a causa del colore rossiccio che lascia al suo scorrere. La testa del leone è il posto migliore per degustarla. Chi vuole può raccoglierla e portarla via. Per sperimentarne il potere curativo bastano alcune gocce al giorno. Le guarigioni di oggi avvengono in modo diverso e coinvolgono i mutamenti significativi dell’ anima.
Simbologia della Vesica piscis
Solo dal secolo scorso il pozzo è abbellito da un coperchio di quercia inglese dotato di una vesica piscis in ferro battuto e una lancia sanguinante che lo attraversa. Considerato che la vesica piscis è praticamente il simbolo di Chalice Well, sembra strano che si associ ad esso solo dal 1919, anno in cui venne donato dall’archeologo di Glastonbury, Frederick Bligh Bond.
La figura della vesica piscis (dal latino vescica di pesce) è un simbolo gotico, una costruzione geometrica formata da due cerchi identici, tagliati in mezzo in modo che il centro di ogni cerchio si trovi sulla circonferenza dell’altro. Rappresenta l’incontro di due mondi, l’unione tra cielo e terra, dello spirito e della materia, del conscio e dell’inconscio del maschile e del femminile.
Questo simbolo è ovunque. Nel motivo che abbellisce il coperchio del pozzo, è attraversato da una freccia che termina in cuore: è la Sacra lancia che trafisse il costato di Gesù dal quale uscì il sangue poi raccolto nel Santo Graal. Per i guardiani di Chalice Well il messaggio di questo simbolo “è quello di portare nel quotidiano la visione d’unità e di cura della terra, con tutte le sue forme viventi“.
La pace di questo luogo commuove, tant’è la sua profondità.
Dentro il giardino, i sacri alberi spinosi sono così chiamati perché fioriscono durante i periodi più importanti del calendario cristiano. Gemme e fiori di questi alberi vengono infusi nell’acqua del pozzo, essiccati alla luce del sole e poi usati a scopo curativo.
Allo scopo di preservare la pace dei giardini i visitatori sono invitati a rispettarne regole e luoghi.
E’ vietato fumare, bere alcolici, spogliarsi, usare il cellulare e lasciare rifiuti. Vicino all’uscita dei giardini si trova il negozio, forse l’unica nota stonata perchè rappresenta il ritorno alla dimensione materiale. Ma resistervi è cosa impossibile. Il negozio vende souvenir, libri, gioielli, pietre e serve a supportare la fondazione di Chalice Well, creata nel 1959 da Sir Wellesley Tudor Pole.
Al di la della storia e delle leggende, la permanenza in questi giardini ha un vero potere restoratore e rigenerativo. Non appena varcata la soglia del cancello, una sensazione di pace e calore unita al ritmo vibrante dell’acqua abraccia l’anima e conquista il visitatore.
Curiosità:
Il bagno della fondazione Chalice Well è gemellato con una toilet del Burundi.