Il culto del jambiya

In molte culture il culto del pugnale simboleggia la forza capace di dominare gli spiriti maligni. La lama è in grado di estrarre tutto il negativo senza però distruggere il buono che ogni essere vivente ha racchiuso dentro di se.

Nello Yemen, tra gli status symbol, distingui imprescindibili della fortunata condizione economica e sociale di una persona, spicca il Jambiya.

Questo coltello arcuato che dall’adolescenza in poi ogni maschio indosserà per tutta la vita, è l’immancabile accessorio che completa l’abbigliamento maschile.

Tutti i bambini aspettano con ansia il passaggio alla pubertà per poterlo finalmente indossare, come fanno i loro padri e nonni. In alcune zone del Paese questo passaggio coincide ancora con la circoncisione.

Il coltello yemenita

realizzato in acciaio sottile si presenta come una lama curva e larga a doppio taglio che progressivamente si appuntisce.

L’impugnatura è generalmente di corno di bufalo o di legno scuro, più o meno fregiata e al centro del manico si trovano due dischi di rame, argento o oro.

Viene esibito legato ad una cintura sui fianchi ed è abbinato a un fodero anch’esso arcuato.

La differenza la fanno la fattura, il materiale utilizzato per il fodero e la stessa cintura. Sono questi gli elementi dimostrativi del proprio potere, della ricchezza e del ruolo ricoperto all’interno del clan , della tribù e nella società.

In genere la cintura lega anche la gonna con la quale si vestono, chiamata futa, spesso abbinata ad una camicia e giacca europea.

Il Jambiya è nato come arma bianca della Penisola araba e veniva usato per difesa personale.  Al giorno d’oggi è più un utensile cerimoniale che un arnese funzionale.

Gli yemeniti sono autorizzati ad estrarlo soltanto in caso di estrema necessità. Altre occorrenze possono essere il suggellare un giuramento o esibirsi nella danza dei coltelli, occasione per tutti gli uomini di ostentarlo al pubblico che assiste alle danze durante le festività e nei matrimoni.

Danza dei coltelli durante un matrimonio yemenita

I locali distinguono con due appellativi quello che noi identifichiamo genericamente come Jambiya: Asib è infatti il nome del pugnale che indossano la persone comuni e Tuza invece sta ad indicare quello indossato dagli aristocratici e dai capi tribù.

I Jambiya usati che si vendono nei suq sicuramente sono appartenuti a qualche defunto.

vendita e manutenzione di jambija al suq di Sanaa

Capita anche di incontrare uomini che indossano soltanto il fodero vuoto. In questi casi il pugnale può essere stato impegnato per gravi problemi economici, rubato o addirittura sequestrato dalle autorità, se queste ritengono un uomo particolarmente pericoloso o rabbioso.

Devo dire che inizialmente fa una certa impressione ritrovarsi circondata da tanta gente con dei pugnali a portata di mano, soprattutto nella calca dei suq, ma poi ci si fa l’abitudine. Sarà anche perché con il passare del tempo ti rendi conto che il jambiya è indossato con onore e il solo possederlo attribuisce un valore morale, considerazione che ho ritenuto essere rassicurante.

 

E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
(K. Gibran)

Forse sei un pugnale affilato o un petalo di un fiore. Forse sei tutte e due le cose.
(F. Caramagna)

Conta solo il libro che si pianta come un coltello nel cuore del lettore
(EMCioran)